mercoledì 8 giugno 2011

21.Le ferrovie.

Quando con la rivoluzione industriale, in intuiesce la potenza del fuoco, sorge la necessità di portare alla macchina, l'energia del fuoco.
La linea Stockton-Darlington, in Inghilterra, fu la prima ad utilizzare l'energia del vapore per i trasporti.
Nasce così la railway: una massa che trasporta energia. Il contributo di Stephenson e Fell,permise di arrivare alla locomotiva.
In Italia, la prima rete ferrata, fu la Napoli-Portici,  inaugurata il 3 Ottobre 1839 e progettata dall'ingegnere francese Armand Bayard de la Vingtrie.
Nel 1848, si inaugura la Torino-Moncalieri-Trofarello. Fu proprio proprio il Piemonte a concepire l'idea di aprire attraverso le Alpi la prima via al commercio internazionale. Sebbene, il Piemonte infatti, si mosse in questo campo, successivamente rispetto alle altre regioni meridionali, nel 1861, essa era arrivata ad occupare circa il 45% della della rete ferroviaria italiana. Affrontare le grandi pendenze dei Giovi, era però molto rischioso e faticoso per le macchine di quel periodo. Si arriverà così nel 1854 a costruire la prima motrice a vapore, la "Sampierdarena" che con i suoi 417 cavalli, raggiungeva una velocità di 45 Km/h.
-Approfondimento:Storia delle ferrovie Italiane.
Sampierdarena, motrice collaudata da Giovanni Ansaldo.
In Francia lo sviluppo fu molto più lento, se confrontato con quello della penisola italiana.
Il 30 ottobre 1830 venne inaugurata in Francia la Saint-Etienne-Lione col primo tratto di 15 chilometri. A Parigi la strada ferrata che la univa a San Germano fu invece inaugurata sei anni dopo, il 24 agosto 1837. Quel giorno un passeggero singolare era un giovane poeta non ancora romanziere, Victor Hugo, che così descrisse scrivendo alla moglie questo suo primo viaggio in ferrovia: "E' un movimento magnifico, che bisogna aver sentito per rendersene conto. La rapidità è inaudita. I fiori ai lati della via non son più fiori, sono macchie anzi sono strisce rosse o bianche;... le città, i campanili e gli alberi danzano e si perdono follemente nell'orizzonte;...Occorre uno sforzo per non figurarsi che il cavallo di ferro sia una vera bestia. La si sente soffiare nel riposo, lamentarsi in partenza, guaiolare in cammino: suda, trema, fischia, nitrisce, rallenta, trascina; enormi rose di scintille sprizzano gialle ad ogni giro di ruota o dai suoi piedi, e il suo respiro se ne va al di sopra delle nostre teste in belle nuvole di fumo bianco, che si lacerano sugli alberi della strada ".( Lo spunto è stato preso dall'approfondimento sopra citato ).

Per rendere meno pesante e più coinvolgente l'affascinante storia dell'evoluzione dei trasporti si consiglia al lettore la visione dei seguenti video:

                            













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